Guida e alcol: quanto incide una cena tipo? I risultati di un esperimento reale

La riforma del Codice della Strada ha inasprito molte sanzioni, tra cui quelle relative alla guida in stato d’ebbrezza, e infatti al riguardo abbiamo pubblicato un apposito articolo. Ci siamo però domandati se questo potesse bastare a fornire un’informativa completa e ci siamo resi conto che mancava qualcosa. Questo perché dire “0,5 g/l” o “0,8 g/l” è corretto, ma non dà l’idea di cosa voglia dire a livello pratico; ecco quindi che ci siamo resi conto di dover bere per la scienza: un sporco lavoro, ma qualcuno doveva pur farlo!

Abbiamo pensato a quale potesse essere una casistica di “cena tipo” sufficientemente comune da risultare interessante come primo test, e da buoni italiani ci siamo detti: quale esperimento migliore di pizza, birra e amaro?

Per rendere l’esperimento significativo “un po’ per tutti” abbiamo creato un gruppo di persone eterogeneo per genere, altezza ed età.. questi erano i presenti:

Dopo aver raccolto alcuni altri dati come peso, ore di sonno dormite l’ultima notte, ore trascorse dall’ultimo pasto e percezione di stanchezza, abbiamo cominciato la nostra cena accompagnando la pizza con una birra media ed un amaro a scelta tra limoncino e mirto. Sottolineiamo che per mantenere l’esperimento il più ugualitario possibile nella scelta delle pizze non ci sono state differenze significative in quanto a condimenti come potrebbe verificarsi tra una persona che mangia una margherita ed una che mangia una pizza con doppia mozzarella, pomodoro, taleggio, uovo e bacon; ed allo stesso modo abbiamo limitato la scelta degli amari per non introdurre discrepanze nette come avverrebbe invece se si fornisse la scelta tra un amaro leggero da 18° ed una grappa da 42°.

Terminato il pasto sono iniziate le rilevazioni del tasso alcolemico, di cui la prima proprio appena terminato di bere, anche se è stata una misurazione fatta più per testare la capacità dello strumento di elaborare anche valori elevati che un test reale, perché non capita a nessuno di mettersi alla guida appena posato il bicchiere.

Veniamo dunque all’analisi dei dati ottenuti dopo 15, 30 e 60 minuti dalla fine del pasto:

Che visivamente si traducono in questo grafico:

Il primo dato che vogliamo evidenziare è che anche dopo un’ora nessuno aveva un tasso alcolemico compatibile con la circolazione in strada! Cogliamo l’occasione per ribadire che il tasso rilevato può differire anche molto dalla percezione del soggetto, infatti tutti i partecipanti al termine del test si sarebbero sentiti nella condizione di poter circolare, anche se poi, dati alla mano, la realtà era ben differente!

Altra cosa da notare è che con il passare del tempo è evidente un abbassamento del tasso alcolemico, ma questa discesa è molto lenta. I dati raccolti mostrano infatti un abbassamento medio di soli 0,16 g/l in 45 minuti e siccome tutti i partecipati dopo 15 minuti dall’ultima assunzione alcolica avevano un tasso che li collocava nella zona delle sanzioni penali, beh..la strada per il rientro nei parametri consentiti è lunga!

In fase di “elaborazione dati” abbiamo messo in relazione i tassi alcolemici registrati con il BMI (Body Mass Index) dei partecipanti, ottenendo questo schema:

Come si può vedere, e come ci aspettavamo, all’aumentare del valore di BMI diminuisce il tasso alcolemico registrato, tuttavia, come i più attenti avranno notato, in questo schema manca una riga, in quanto in un caso abbiamo ottenuto dati discordanti rispetto all’andamento generale. Questo per ora ci permette solamente di dire che “più peso = meno tasso alcolemico” non è sempre vero, anche se non abbiamo ancora individuato con certezza quale sia l’elemento che va ad alterare tale correlazione. Per questo, dovremo fare altri esperimenti: continuate a seguirci per non perdervi gli sviluppi futuri!